Conosciamo oggi due fratelli di una famiglia molto legata al San Zeno e numerosa: 8 fratelli di cui 5 maschi che hanno vissuto i colori granata in prima persona. Papà Guido e mamma super-tifosi sugli spalti, la sorellina Mary (ex giocatrice Verona femminile) fin da piccola grande tifosa anche lei, Pietro e Giuseppe giocano attualmente in Prima Categoria, Paolo (pupillo di Mister Bolognesi) ha indossato la maglia granata nel 2015-16, Giacomo che si è allenato spesso con la Prima squadra ...
Pietro “Pit”, arrivato 10 anni fa in punta dei piedi dai cugini del Crazy, è una colonna della squadra: con le sue prestazioni e carattere si è meritato l’appellativo di Capitan Futuro.
Giuseppe “Beppe”, da 5 anni al San Zeno, ha realizzato il sogno di passare da piccolo tifoso in tribuna a giocare affianco al fratello in Prima Squadra.
Siete proprio una famiglia … granata: come descriveresti questo vostro legame con il San Zeno?
Pietro: tutto ebbe inizio 10 anni fa quando sono arrivai in Prima squadra con Mister Menegotti; la passione che si respira in Busa e la storia della Società hanno contagiato anche la mia famiglia. Abitiamo a 5 minuti dal campo e siamo praticamente di casa
Beppe: è un legame di valori, di passione: mi sono sentito subito a mio agio e per tutti noi è diventata una seconda famiglia.
Cosa si prova a giocare con uno dei propri fratelli?
Pietro: è molto particolare, si crea un rapporto privilegiato in famiglia: ci confrontiamo su tutto, dagli allenamenti alla partita e siamo sempre molto esigenti l’uno con l’altro.
Beppe: è una sensazione strana, ma molto molto appagante. Lo seguivo fin da piccolo dalla tribuna e ora condivido con lui allenamenti e partite, fino a realizzare un piccolo sogno per me che aspiravo a giocare in Prima Squadra con Pietro.
Una qualità e un difetto del Beppe? Cosa gli invidi?
Pietro: ha un ottimo calcio mancino, batte i calci piazzati e pennella cross al bacio che invidio veramente. Un’altra grande qualità è la tanta passione che mette nel calcio. Purtroppo ha delle pause mentali e a volte ha paura di sbagliare, superandole farà sicuramente un salto di qualità.
Una qualità e un difetto di Pietro? E Cosa invidi?
Beppe: ha un tempismo incredibile che invidio.Sotto il profilo umano è un esempio per me e per i compagni: parla poco, ma sempre bene. Se dovessi trovare un difetto, la potenza nel tiro.
Che giocatore è il Beppe? E a chi lo paragoneresti?
Pietro: è un esterno sinistro ordinato, intelligente, dinamico e con forza fisica, lo paragonerei a Kolarov.
Che giocatore è Pietro? E a chi lo paragoneresti?
Beppe: è un giocatore completo, gioca bene in tutti i ruoli del centrocampo e lo paragonerei a Schweinsteiger.
Apriamo il tuo album dei ricordi: un episodio bello e uno che preferisci dimenticare
Pietro: Il più bello sicuramente è la vittoria del campionato nel 2014-15, purtroppo lo stesso anno il grande rammarico per aver saltato la finale di Coppa Veneto per squalifica.
Beppe: tutto nello stesso anno contro il Castelnuovo, nel 2017-18. All’andata la grande delusione di esser stato sostituito solo dopo 30’ del primo tempo, mentre ricordo con estremo piacere il ritorno quando ho segnato un gran goal: era il mio primo in Categoria e ci ha permesso di pareggiare contro i primi in classifica al termine di una partita incredibile.
Siete due grandi appassionati di calcio, cosa vi piacerebbe fare in futuro?
Pietro: sinceramente … non ci ho ancora pensato, ma mi piacerebbe provare ad allenare o fare lo scout e scoprire giocatori da far crescere fino al professionismo.
Beppe: il calcio è la mia grande passione e aspiro veramente a lavorare in questo campo. Sto studiando Economia e vorrei partecipare al Master per Direttore sportivo o al corso di Match Analyst.
Chiudiamo con un classico saluto ...
Pietro: saluto tutti i miei compagni e anche gli avversari, la società e il Presidente Casale
Beppe: un abbraccio a tutti: atleti, staff, tecnico, dirigenti e tifosi! Non vedo l’ora di tornare ad allenarmi e giocare con i miei compagni.