Intervistiamo oggi Nicola Passigato, uno dei genitori/dirigenti (impegnato su entrambe le squadre dei figli) che con il loro silenzioso, ma indispensabile operato costituiscono la linfa vitale del San Zeno...
Nicola in uno degli ormai famosi selfie post-partita
Come stai vivendo questo periodo?
Periodo molto difficile, che ha cambiato la nostra vita radicalmente da un momento all’altro. Personalmente, come Medico Ospedaliero, mi sono trovato ad affrontare una situazione mai provata prima, che ha rivoluzionato il nostro modo di lavorare. Abbiamo dovuto riadattarci ad una nuova situazione e abbandonare momentaneamente le nostre “super-specialità” , in modo da poter alleviare chi era impegnato in prima linea a combattere contro la Pandemia. In questo periodo ho pensato spesso ai nostri ragazzi, fino a due mesi fa sempre in movimento, abituati alla vita sociale, all’aria aperta ed allo sport. Mi hanno veramente sorpreso: sono stati bravissimi, si sono adeguati a questo cambiamento impegnandosi al massimo in una scuola virtuale malfunzionante, collaborando in casa, senza mai fiatare, senza fare una piega. Spesso si sono dimostrati più maturi e pazienti rispetto ai grandi, di sicuro rispetto a me.
Ti mancano i ragazzi della squadra, i mister, gli altri genitori ?
Eccome !!! Quest’anno si era formato un gruppo molto affiatato. Mister, ragazzi e genitori stavano remando tutti nella stessa direzione: divertimento assoluto, tanta amicizia e tanta voglia di impegnarsi e migliorare, nessuna invidia. I nuovi arrivati si erano integrati alla perfezione, come se fossero dei veterani della squadra.
Vi sentite?
Abbiamo la nostra Chat, all’inizio molto attiva, adesso un po’ meno. Con qualcuno (il Gragna) mi sento regolarmente.. Il Mister Niccolò penso abbia cambiato mestiere, visto che ormai è un blogger apprezzato di cucina…. ma sinceramente - e gliel’ho detto - lo preferisco sul campo (a meno che, una volta finita l’emergenza, non ci prepari una cena degna del suo valore…). Ho comunque inviato il suo Curriculum a Sky per farlo prendere alle selezioni del prossimo Masterchef.
Cosa ti manca di più? La partita o ti mancano di più gli allenamenti?
Partita, allenamenti, post-partita, pre-partita… insomma, tutto….
Come ti sei avvicinato al mondo del calcio?
Ho sempre giocato a calcio. Ho iniziato alla Tebaldi, al “Pellini Stadium”, poi abbiamo cambiato casa e siamo venuti a vivere al Saval. Modestia a parte (…) ero un buon centrocampista mancino con il fiuto del goal., ma gli infortuni e l'incostanza non mi hanno fatto rendere come avrei potuto. Ho fatto anche una breve apparizione al San Zeno nel precampionato, un paio di amichevoli negli allievi dove Bistecca impazzava, ma poi ho deciso di rimanere a difendere i colori arancioni dell’US Colombo (grande squadra), dove ho fatto tutta la trafila, dai pulcini agli under 23.
Come sei arrivato a San Zeno?
I ragazzi giocavano all’Avesa. Il piccolo voleva cambiare squadra e quindi, abitando a San Zeno, siamo andati a fare due chiacchiere con il Bolo. Il suo approccio ci è piaciuto subito. All’open day è voluto venire anche il grande, che è stato conquistato dal fascino della Busa e dei colori granata. E da allora è iniziata la loro avventura.
Jacopo e Riccardo Passigato
Il futuro del calcio come lo vedi?
Spero davvero che questo periodo di riflessione faccia cambiare l’immagine del calcio italiano, ma ne dubito.
Chiudiamo con un tuo personale augurio, ti va?
Certo. Speriamo davvero di trovarci al più presto come prima, anzi meglio di prima, a condividere la nostra grande passione: tutti insieme, ragazzi, allenatori, dirigenti e genitori. Forza San Zeno !!!