Bayern Cup 2019: Pagnotta, Bazzoni, Gragnato
Come stai vivendo questo periodo?
E’ un momento duro per tutti. A livello personale e familiare non mi lamento perché stiamo tutti bene e sto lavorando con continuità. Guardo il bicchiere mezzo pieno, ci sono persone meno fortunate..
Ti mancano i ragazzi della squadra, i mister, gli altri genitori ?
Mi mancano tutti moltissimo. I ragazzi con i loro cori ignoranti nello spogliatoio, le sottili ironie dei nostri fantastici Mister “pelati” e le immancabili pittoresche ciacole e telefonate da bar sport con gli altri papà.
Bayern Cup 2019: Passigato, Pagnotta, Gragnato, Bazzoni
Vi sentite?
Certo ci sentiamo quasi tutti i giorni tramite i social, qualche telefonata, ma è tanta la voglia di ripartire al più presto.
Cosa ti manca di più? La partita o ti mancano di più gli allenamenti?
Sicuramente le partite, in quanto sono molto coinvolto facendo le foto ai ragazzi durante i match. Ciò mi consente di vivere le gare intensamente e ho inoltre il grande privilegio, essendo dirigente, di respirare l’aria dello spogliatoio.
Bayern Cup 2019: Gragnato, Passigato
Come ti sei avvicinato al mondo del calcio ?
Il calcio è sempre stato una parte importante della mia vita. Da ragazzino ho giocato da mediano nelle Golosine e ho chiuso la carriera nella Croz. Un infortunio al ginocchio mi ha costretto a dedicarmi al meno impegnativo calcio a 5 dove mi sono riscoperto discreto portiere arrivando fino alla C1 regionale. Ora seguo con passione il mio piccolo bomber.
Come sei arrivato a San Zeno?
Sono arrivato tre anni fa su richiesta di mio figlio Matteo. Dopo aver giocato nella Busa ne è rimasto folgorato...stavamo cercando una nuova squadra e così abbiamo deciso di sposare il progetto granata e direi che abbiamo fatto la scelta giusta.
Il futuro del calcio come lo vedi?
Credo che il cambiamento dell’economia dovuta a questa situazione porterà sicuramente ad un ridimensionamento sia a livello professionistico (i diritti televisivi varranno di meno, come diminuiranno gli stipendi di calciatori ed allenatori) sia a livello dilettantistico (meno sponsor e quindi pochi soldi per pagare i giocatori, ecc,). Sarà un calcio più povero, forse più amatoriale, ma non è detto che sia un male ripartire dal basso, dai settori giovanili.
Chiudiamo con un tuo personale augurio, ti va?
Certo, mi auguro che si possa tornare presto alla normalità, e nello specifico del calcio, a fare quello che più ci piace cioè a correre dietro al pallone e al mondo che ci gira attorno.