Nel cuore di Verona 100 anni nel 1919 fa nasceva un piccolo club in una zona storica della città: “San Zen”, per dirlo in veronese. E’ un borgo della città a due passi da Castelvecchio animato da una forte anima popolare dove ancora oggi nella famosa piazza si respirano il calore della tradizione e gli usi degli abitanti del quartiere. Proprio lì è stato fondato il San Zeno, presieduto con grande temperamento per quasi 40 anni dal suo storico Presidente conosciuto da tutti come “il Molena”: un tipo alla Nereo Rocco, con un grande cuore e una rude sincerità d'animo. Il busto in suo onore è ancora oggi lì, all'ingresso del campo: sembra trasmetterti con la sua espressione il sincero avvertimento di rispettare i valore dello sport e della maglia granata dei San Zenati.
Un allievo silenzioso e attento seguì per molti anni il Maestro Molena: Gianfranco Casale.
Un uomo sicuro di sé, dal suo sguardo emerge una intima intesa per il pallone la sensazione per l'interlocutore di conoscerlo da sempre.
Il "Pres Franco" è nato per il calcio, fin da ragazzino si distingue per le sue qualità calcistiche che lo portano a trasferirsi ben presto da Verona a Napoli per giocare nelle giovanili del club partenopeo guidato dal mitico Achille Lauro. Gioca poche stagioni all'ombra del Vesuvio e prosegue la sua avventura nella Casertana e in altri club del meridione tra la quarta serie di allora (serie D) e la serie C.
A fine carriera Franco rientra a Verona dove ad accoglierlo c’è il Molena che, essendo fine conoscitore di calcio, ne capisce le qualità sportive e umane e gli affida la panchina della squadra giovanile del San Zeno. Inizia lì una esaltante carriera dirigenziale che porta Franco a diventare il primo dirigente sportivo, acquisendo la Presidenza dopo la triste scomparsa dell’ anziano Molena.
Oggi sono 40 anni che Franco è IL Presidente, vivendo l’amore per il calcio con lo stesso istinto di quando entrava in campo da ragazzo per vincere le sue partite. La passione per “il balon” deriva dalla naturale esigenza di libertà. Il calcio e’ proprio questo nella sua essenza: una libera conquista delle nostre emozioni.
Il San Zeno è lontano dagli stereotipi del calcio dilettante ed il merito è di un presidente rispettoso di quei valori di vita e di sport insegnati ancor prima da Molena.
Entrando nella “Busa de Verona” (il campo è nel vallo dei bastioni napoleonici, profondità rispetto al livello della strada) si percepisce il distacco tra il campo di gioco e la realtà esterna, la particolare disposizione del campo in basso, degli spalti a ridosso e degli spogliatoi subito immersi nel verde delle piante rendono questo contesto unico e raro.
Tutto è rimasto come allora, un’immagine di un calcio che non c'è più e che da valore alla tradizione allontanandoci per 90 minuti dalla realtà contemporanea. Dal piccolo ufficio sul campo di gioco, come nello stile dei club anglosassoni, si respira facilmente il calcio giocato, quello vero. E allora vedi il Pres dietro alla scrivania impegnato a riordinare i suoi appunti calcistici, con appese alle pareti le foto dei suoi atleti vecchi e nuovi.
Negli anni '60 e '70 si contavano anche 5000 persone a sostenere la squadra nelle partite interne di cartello e negli anni '80 il calcio giovanile di eccellenza passava dalla Busa: Del Piero ha giocato qui con le giovanili del Padova, allenatori come Scala o Guidolin hanno salito gli scalini del campo a fine partita fumanti di rabbia per sconfitte inattese ad opera dei torelli granata.
Tra sue scoperte più importanti del Pres l’attaccante degli anni ottanta Alberto Faccini, Flavio Chiti, il grande centrocampista Damiano Tommasi ed altri ancora fino Riccardo Cazzola tra i giocatori in attività.
Il Toro veronese, da sempre attivo nel settore giovanile ha saputo far crescere i più talentuosi ragazzi e dare loro l’opportunità di affacciarsi non poche volte al calcio professionistico. Negli anni '80 e '90 il San Zeno era uno dei primi bacini da cui l’Hellas Verona attingeva alla ricerca di giovani promesse.
La crescita del movimento giovanile e dilettantistico, i cambiamenti sociali, l'elevata concorrenza con le Società vicine e non da ultimo il lievitare dei costi di gestione hanno causato nei primi anni 2000 non poche difficoltà al San Zeno e non solo, sino a dover ridurre il numero di squadre giovanili concentrandosi solo sul campionato Juniores e sulla prima squadra.
Una scelta difficile e sofferta per Franco, ma necessaria per la sopravvivenza del club stesso. Seguirono comunque anni di soddisfazione grazie alla squadra Juniores di alto livello, vincitrice della Coppa Regionale e del proprio girone del campionato regionale.
Con la squadra in Prima Categoria orgogliosa di schierare la formazione di dilettanti più giovane di tutto il Veneto e conservando la categoria, furono poste le basi per una vera e propria rinascita sia dal punto di vista sportivo che economico grazie a qualche importante operazione di mercato.
Dal 2010 inizia il periodo della rinascita del settore giovanile con una progressione esaltante che in meno di 6 anni ha riportato la Società sulla traccia dei fasti degli anni '80 e '90.
Nel 2016 è iniziato un altro importante progetto con il Torino FC: con il supporto e la guida del Direttore Sportivo Davide Bolognesi (veronese, ex-professionista granata negli anni '90, pupillo del Pres sin dai suoi inizi nelle file del Porto S. Pancrazio) il San Zeno è diventato parte della famiglia professionistica granata guadagnandosi la qualifica di unica Società Satellite del Nord Est Italia.
Il progetto ha permesso una crescita sportiva, tecnica ed organizzativa che ha portato buoni frutti nei vari settori: alcuni campionati di Promozione per la prima squadra, la categoria dei Giovanissimi Regionali e non poche vittorie in tornei locali, nazionali ed internazionali con le categorie dei pulcini, esordienti e giovanissimi.
Negli ultimi 6 anni, 8 ragazzi U14 hanno avuto la possibilità di passare nelle file delle giovanili delle Società professionistiche veronese e l'obiettivo di lanciare nuovamente un giovane San Zenate nel calcio che conta si sta velocemente avvicinando.
... la storia continua ...